Come si diagnostica una gravidanza ectopica?

Ginecologia • 23 marzo 2017 • Commenti:

Partorire è un processo fisiologico, ma non sempre questo processo avviene nei modi dettati da Madre Natura. Esistono numerose condizioni che “deviano” dalla situazione ottimale e una di queste è la cosiddetta gravidanza extrauterina o ectopica.

Che cos’è la gravidanza ectopica?

Quando si parla di gravidanza ectopica, si intende quella condizione patologica in cui l’impianto dell’embrione avviene in sedi anomale. Nella gravidanza extrauterina avviene al di fuori dell’utero e seconda della sede dell’impianto vengono distinte:

  • gravidanze extrauterine tubariche, le cui sedi sono le tube di Falloppio (rappresentano il 95% dei casi);
  • gravidanze ovariche, con sede nelle ovaie;
  • gravidanze addominali, le cui sedi sono gli organi addominali e la cavità peritoneale.

Esiste poi la gravidanza ectopica intrauterina in cui l’impianto embrionale avviene nella cavità uterina, ma in una sede che non ne permette lo sviluppo.

Possibilità di sviluppare una gravidanza ectopica

In linea generale, sono stati identificati i fattori di rischio che portano allo sviluppo di gravidanza extrauterina, ovvero:

  • problemi preesistenti alle tube, per infezioni o da altre cause;

  • precedenti interruzioni di gravidanza;

  • alterazioni ormonali (eccesso di estrogeni e progestinici);

  • fecondazione assistita;

  • gravidanza in tarda età;

  • gravidanza in seguito alla legatura delle tube;

  • precedente episodio di gravidanza extrauterina.

L’incidenza di gravidanza extrauterina è del 1,6% e tassi di mortalità materna nel passato si attestavano  intorno al 10%. Fortunatamente questo dato è in calo, grazie ad un aumento delle conoscenze in ambito scientifico e a un numero maggiore di diagnosi precoci.

Come si diagnostica la gravidanza ectopica?

Per conoscere se è in corso una gravidanza ectopica è indispensabile la diagnosi del ginecologo. In presenza di uno o più di questi sintomi che possono indicare una gravidanza ectopica, è importante farsi visitare il prima possibile dal medico:

  • ritardo o irregolarità mestruale (sintomi precoci);

  • dolore nel basso ventre;

  • sanguinamenti ripetuti;

  • nausea e vomito.

La presenza di dolore e sanguinamenti non riconducibili ad altre cause indirizza i medici fin da subito a una possibile gravidanza ectopica. Per quanto riguarda la percezione del dolore nella gravidanza extrauterina, alcune donne descrivono un dolore lancinante, altre solamente dei fastidi. È quindi fondamentale sottoporsi immediatamente ad una visita ginecologica in presenza di questi due sintomi.

Come si diagnostica la gravidanza ectopica?

Fino a qualche anno fa, la diagnosi di gravidanza ectopica veniva fatta solamente verso l’ottava settimana quando sintomi quali sanguinamento e dolore diventavano eclatanti, mettendo la donna in situazione di pericolo ed emergenza.

Negli ultimi anni le tecniche diagnostiche si sono affinate e oggi è possibile fare diagnosi precoce di gravidanza ectopica. Gli esami maggiormente utilizzati sono:

  • monitoraggio dell’ormone di HCG (gonadotropina corionica): nelle gravidanze normali i livelli di questo ormone raddoppiano ogni 48 ore. Se la gravidanza sta avvenendo in sede extrauterina i livelli di HCG aumentano più lentamente;

  • dosaggio di progesterone e estrogeni, che nelle gravidanze ectopiche diminuiscono;

  • ecografia transaddominale e transvaginale entro le prime 5 settimane dal concepimento;

Quando questi esami non permettono una diagnosi certa si ricorre alla:

  • laparoscopia, un intervento chirurgico eseguito in anestesia totale e può essere diagnostica o terapeutica (in quest’ultimo caso il chirurgo provvederà alla rimozione chirurgica dell’embrione).

Trattamento della gravidanza ectopica

A seconda dello stato di avanzamento della malattia al momento della diagnosi, esistono varie opzioni di trattamento della gravidanza extrauterina:

  • trattamento farmacologico, usato esclusivamente quando la malattia è diagnosticata precocemente. Il farmaco usato è il metotrexato, un chemioterapico che distrugge i tessuti che si formano in gravidanza e viene somministrato sotto forma di iniezione intramuscolare.

  • trattamento chirurgico: la chirurgia della gravidanza extrauterina prevede interventi quali salpingectomia (rimozione della tuba), parziale o totale, a seconda dell’estensione del danno della tuba o la tecnica di dilatazione e curettage (D&C), comunemente detto raschiamento, che consiste in una pulizia chirurgica delle pareti uterine. Questi tipi di interventi si attuano sempre più spesso in laparoscopia, che prevede una guarigione più rapida e un’incidenza minore di complicanze rispetto alla laparotomia.

La gravidanza ectopica è una patologia potenzialmente pericolosa se non riconosciuta subito: una diagnosi precoce consente ai ginecologi di intraprendere il giusto percorso terapeutico, che permetterà alla donna di rimanere illesa e di sperare in gravidanze future.

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