Carie dentaria – cosa sono le cavità dentali

Ortodonzia • 8 febbraio 2017 • Commenti:

La carie dentale consiste in una condizione infiammatoria e degenerativa del dente che ha sempre fatto parte delle comuni patologie umane. Negli ultimi tempi, però, la sua incidenza è in netto aumento, probabilmente a causa dell’alimentazione scorretta e della eccessiva raffinazione dei cibi. Si conviene che possibilmente ogni essere umano sia venuto a contatto con questo tipo di patologia a diversi gradi di gravità, e che in una grande numero di casi il mancato intervento comporti la perdita dell’elemento dentale.

La carie dentale è sostanzialmente una soluzione di continuità del dente, che viene a perdere la sua struttura cristallina. In genere, inizia a livello dei solchi e risale in direzione della polpa creando delle cavità che si estendono verticalmente e che si allargano progressivamente ed andando, a volte, a minare la stabilità del dente.

Ma allora che cosa sono le cavità dentali?

Le cavità dentali sono il frutto di un insulto chimico proveniente dall’azione di alcuni batteri (principalmente lo Streptococcus mutans) che utilizzano gli zuccheri indigeriti adesi ai denti e formano sostanze acide capaci di danneggiare lo smalto e, successivamente, la dentina.
Le piccole cavità dentali sono più difficilmente riconoscibili, ma rappresentano uno stadio iniziale che deve essere fermato per evitare la progressione della carie.

Il dolore da cavità dentale

Il dente è formato da una serie di strati, organizzati in strutture molto resistenti che vanno a formare lo smalto e la dentina. Il dente si compone di un minerale appartenente al gruppo delle apatiti che può perdere la sua stabilità in seguito all’insulto proveniente da sostanze acide. All’interno del dente vi è un tessuto fortemente innervato e vascolarizzato, la polpa dentaria, contenuta in una stretta cavità inestensibile.

La polpa dentaria è la responsabile maggiore del dolore da cavità dentale. Inizialmente, quando la cavità del dente è solo marginalmente raggiunta dalla carie, la sintomatologia dolorosa viene prodotta da stimoli di tipo fisico (calore o freddo) e/o chimici (zuccheri o altro). Successivamente, quando la polpa viene direttamente offesa dalla carie dentale, il dolore diviene costante.

Ma cosa causa la carie dentale?

La domanda non è per nulla facile e non è possibile dare una risposta univoca perché l’eziopatogenesi della carie dentale è multifattoriale. Si chiamano in causa i normali batteri commensali della bocca, in grado di produrre delle sostanze che causano un abbassamento del pH a livello locale e indeboliscono la struttura del dente. La scarsa igiene orale rende molto più probabile l’insorgenza di questo tipo di patologia: la formazione e l’aumento della placca e del tartaro comportano la formazione di alcune nicchie, dove i batteri responsabili della carie trovano il tempo di abbassare il pH e produrre sostanze che debilitano la struttura dentale.

Anche delle abitudini alimentari scorrette possono giocare un ruolo negativo e favorire l’insorgenza della carie: ad esempio, il consumo di spuntini dolci fuori dai pasti e gli zuccheri che rimangono adesi alla superficie dei denti sono un fattore predisponente.

Inoltre, anche la presenza di denti anomali dal punto di visto anatomico può facilitare l’insorgenza di questa patologia.

Come si curano le carie dentali?

Una vera e propria cura della carie non è fattibile, una volta che il tessuto del dente è stato intaccato è impossibile ricostituirne l’integrità. La terapia consiste nella rimozione del tessuto cariato attraverso degli strumenti meccanici e nell’otturazione della cavità con materiali compatibili con il tessuto del dente.

Sarebbe molto più appropriato, quindi, parlare di prevenzione della carie dentale, che si effettua attraverso:

  • spazzolamento dentale;

  • uso del filo interdentale;

  • igiene orale professionale periodica;

  • fluoro (che pare avere la capacità di remineralizzare lo smalto dentale e bloccare le vie metaboliche che rendono i batteri cariogeni);

  • sigillatura;

  • alimentazione.

L’igiene orale giornaliera ha particolare importanza nella prevenzione di questa patologia e deve quindi essere fortemente consigliata nella popolazione pediatrica – molto soggetta a questa patologia.

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