Bambini e autonomia, come aiutarli a conquistarla?

Esperto Paola FedericiPsicologia • 29 novembre 2016 • Commenti:

Insegnare a diventare autonomi  è compito dei genitori

Quando l’iperprotezione è ostacolo a una sana autonomia dei figli

di Paola Federici

L’autonomia non è una conquista che avvenga all’improvviso e tutta in una volta quando si diventa  adulti. Mi capita spesso di osservare, in silenzio,  nei luoghi più diversi, scenette tra genitori e figli. Osservo nei ristoranti, a tavola il comportamento dei bambini e le risposte dei genitori, negli hotel o nei camping, ultimamente anche in piscina.

Proprio ieri stavo rivestendomi dopo la nuotata in spogliatoio e, mentre mi asciugavo i capelli, non ho potuto fare a meno di osservare una mamma e una bambina di almeno 8 anni.

Mamma e bambina in piscina

La mamma arriva portando ambedue le borse, la sua e quella della figlia. Toglie il giaccone alla bambina, poi si toglie il proprio. Comincia poi a togliere le scarpe alla figlia, che si limita a sollevare i piedi, le toglie anche le calze, piegata in due, mentre la bambina rimane in piedi, passivamente, limitandosi a guardarsi intorno.

Poi la mamma prende le ciabatte di gomma dai rispettivi borsoni e infila nei piedi della figlia le sue, dopo le proprie. Tutta questa trafila in silenzio, come fosse un’abitudine ormai consolidata.
L’operazione svestizione continua, la mamma abbassa i pantaloni della tuta alla bambina, anche se sarebbe molto facile per una bambina di 8 anni abbassarli da sola alle caviglie – avendo i pantaloni solo un elastico in vita – e sarebbe altrettanto semplice sedersi sulla panchina lunga come la parete e sfilarli dai piedi.

Invece questa madre, con fatica, prosegue nell’operazione, la bimba in equilibrio su un solo piede pensa ai fatti propri con lo sguardo rivolto nel nulla, mentre la mamma alla fine strattona a livello delle caviglie la tuta che si sfila a fatica.

Poi la solerte madre, sempre senza una parola, comincia a togliere la giacca della tuta alla figlia, che, aperta sul davanti, non presenterebbe problemi se la bimba fosse abituata a farlo da sola. Segue la maglietta sfilata dalla testa e quindi la canottiera.

Per fortuna la bimbetta aveva già il costume sotto (non oso immaginare quale altra svestizione abbia preceduto questa a casa! solo per infilare il costumino).  Proseguirà il secondo round nella saletta adiacente, che prexede le docce, dove, davanti allo specchio, la mamma infilerà la cuffia nonchè gli occhialini da nuoto alla bambina del tutto immobile, come un bel burattino senza forze.

Commenti e osservazioni

L’autonomia del vestiario, cioè quella di sapersi vestire e svestire in modo autonomo, dovrebbe consolidarsi ben prima degli 8 anni. Ma come potrà una figlia/figlio acquisire una delle tante autonomie che fanno parte della crescita progressiva, se la mamma si sostituisce in tutto ai propri figli?

Mi succede, nei colloqui, sempre più sovente, con genitori che mi chiedono consulenze psicopedagogiche sul modo di educare i bambini, di notare sempre maggiori difficoltà a crescere e ad acquisire capacità adeguate all’età, di apprendere gesti e azioni necessarie alla vita quotidiana, come ad esempio allacciarsi le scarpe, o abbottonarsi una giacca, o perfino accorgersi di aver lasciato la brioche a metà, perchè…..troppo intenti a guardare la tv…alle 7.30 del mattino!

Molti genitori mi riferiscono che al mattino, la fretta la fa da padrona, perchè non c’è tempo per vestirsi con la dovuta calma, fare colazione, preparare lo zainetto!

E cosi i bambini, in età ormai quasi adolescenziali, vengono in toto vestiti da mammà, mentre dormono in piedi, lo sguardo imbambolato rivolto al primo cartone animato del mattino.

Chiedo loro a che ora vadano a dormire i bambini, e vien fuori che prima delle 22.30 o anche le 23, i pargoli corrono per casa, giocano, si agitano, rifiutandosi di stare nel proprio letto e, figurarsi, di addormentarsi!

E cosi al mattino non si può chiedere a questi genitori di far alzare i figli dieci minuti prima per concedere loro il tempo per vestirsi – e imparare quindi a farcela da soli – perchè hanno tutti troppo sonno.

Sarebbe troppo parlare del dovere dei genitori di saper dare delle regole ai bambini? A che pro tenerli tenerli in piedi fino a tardi, quando invece di dormire le loro nove dieci ore, necessarie alla salute psicofisica di una bambino in età di scuole elementari, arrivano a dormire solo sette ore o nemmeno , che non sono sufficienti nemmeno a un adulto?

E cosi non imparano a vestirsi, sono assonnati fino a mezzogiorno, c’è un aumento costante di bambini con ADHD, altrimenti detta sindrome da iperattività e incapacità a concentrarsi.

Riflessioni e consigli 

Ora, cara mamma della piscina, lascia che tua figlia se la sbrighi a cambiarsi i vestiti , almeno in piscina, quando il tempo non incalza. Accompgnala qualche minuto in anticipo, non portarle il borsone, che non è cosi pesante!

Come acquisiranno i nostri figli quel minimo di autonomia per poter crescere, sapere di farcela da soli a superare gli ostacoli della vita se vengono trattati come pupazzi dipendenti in tutto dgli adulti?

Dapprima aiutiamoli a superare i piccoli ostacoli quotidiani fiuciosi delle proprie forze, insegniamo loro a crescere e poi saranno le sfide della vita a porre loro limiti e incoraggiamenti, fino a imparare a lottare per ottenere i propri obiettivi.

Cari genitori, è solo un vostro dovere mandare a letto  bambini alle ore 20,30 massimo le 21, fa parte della fermezza di un genitore, non di una cattiveria. Evitare di accendere la tv al mattino – non serve a nulla se non a distogliere l’attenzione dei bambini – e dare a ognuno compiti chiari e precisi, secondo l’età. Per i bambini, per contro, è un diritto acquisire le abilità che servono  a crescere e a sentirsi adeguati.

L’eccesso di protezione non fa che rendere incapaci e insicuri i figli. Nascondersi dietro il pretesto “lo vesto io cosi facciamo piu in fretta” è un limite educativo nonchè organizzativo. Dire “accendo la tv al mattino cosi non fanno i capricci” è come fare gli struzzi: quale problema si cela dietro ai capricci?

Andate un po’ più a fondo e lo scoprirete presto. Se capite cosa non va nei vostri comportamenti potrete trovare la soluzione giusta per i vostri figli.

Esperto

Paola Federici psicologo, psicoterapeuta Dott.ssa

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