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Tra gli psicologi dai quali sono andato posso affermare che il Dott. Boggero sia il più attento all’ascolto verso il paziente. Non mi sono mai sentito giudicato o a disagio, devo dire che é molto bravo all’ascolto, e si vede che ha anni di studio alle spalle e molta esperienza, seppur sia giovane.
Avanti così Dottore, ci si vede alle sedute!
Sono una studentessa e tutte le volte che preparo un esame sono terrorizzata, davvero troppo affaticata, penso sempre al peggio. Sono anche andata al pronto soccorso per gli attacchi di panico. Così mi chiudo in me stessa e sparisco
Una mia amica mi ha consigliato il dottore: mi sta aiutando tantissimo per come sono fatta. Sono tanto grata perchè mi sento più sicura e preparata
Lo consiglio vivamente
Primo colloquio con il dottore....mi sono sentita capita, molto empatico e delicato, non ci sono silenzi imbarazzanti. Avrei voluto continuare a parlare per ore...sono certa che riuscirà ad aiutarmi a risolvere i miei problemi.Grazie
Mi sono sentito a mio agio subito fin dal primo incontro. Sono sempre stato in crisi ma grazie all'approccio personalizzato, mi ha aiutato a capire meglio le mie emozioni e a sviluppare strumenti. Mi sento più sereno e consapevole. Grazie
Quando vado a fare una visita medica sto malissimo perché mi vengono le crisi di panico…
Vorrei non andarci ma devo fare dei controlli che non posso evitare
Ho chiesto aiuto al dottore per questo motivo
É confortante sapere che c'è
Mi sta aiutando tantissimo
Lo consiglio con tutto il cuore
Il mio ragazzo dopo 12 anni mi ha lasciato per la mia migliore amica…. Così ho perso entrambi
Ho trascurato tutto e tutti, sono depressa e ansiosa per qualunque cosa così
mi sono rivolta a un professionista che mi sta aiutando nel migliore dei modi, in modo estremamente personalizzato!
É molto sensibile, piacevole e preparato
Sono davvero fiduciosa
Questa recensione è spontanea e inaspettata. Ho conosciuto il Dottore qualche tempo fa in altro contesto, lui era di passaggio, tuttavia mi sono sentita davvero compresa e accolta, finalmente, ma purtroppo non sono riuscita ad avere il suo contatto. Nell'ultimo periodo, sarà il destino che mi aiuta, l'ho incontrato in modo inaspettato in un contesto in cui presta servizio terapeutico. Una gioia incontenibile. Ho sempre sofferto di depressione e ansia e lui riesce a camminare con me dandomi spunti, letture e strumenti. Sono davvero felice di averlo ritrovato
E’ un professionista serio e competente, con empatia e una comunicazione chiara riesce a farmi sentire ascoltata e supportata mi sta aiutando a comprendere meglio me stessa e a superare le mie difficoltà Lo consiglio vivamente a chiunque stia cercando un aiuto psicologico professionale e sincero.
Sono sempre arrabbiata con chi voglio bene. Rimugino
Ho deciso di farmi aiutare da un professionista. Il dott
oltre a essere simpatico e gentile mi sta aiutando con dedizione e pazienza
Sto meglio. È tangibile
Lo consiglio di vero cuore
ha risposto a 1208 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, È possibile confondere I sintomi negativi della schizofrenia, con i sintomi depressivi.
Vi spiego ho 32 anni nell'ultimo periodo cioè da 2 settimane circa ho perso il piacere di fare le cose cioè li faccio ma mentre li faccio non trovo più il piacere che provavo prima di farle ecc, sono priva di emozioni, in più mi sento come quello che guardo lo vedo diverso come se non sono connesso... Ma bastano i sintomi negativi, per diagnosticare la schizofrenia?
Oppure bisogna avere anche sintomi positivi....perchè oltre questo ho paura di avere allucinazioni anche se non ne ho mai avute..
perché ho perso tutto le emozioni, il piacere di fare le cose. e sono in panico che sia schizofrenia...
Grazie mille
Buongiorno, capisco che stia vivendo un momento di grande paura e confusione. Perdere il piacere nelle attività quotidiane, sentirsi emotivamente spenti e avere la sensazione di essere scollegati dalla realtà sono esperienze molto difficili da affrontare, soprattutto quando si teme che possano essere segnali di qualcosa di più grave. Innanzitutto, è importante sapere che i sintomi negativi della schizofrenia e i sintomi depressivi possono effettivamente avere delle somiglianze. La perdita di piacere (anedonia), il senso di distacco emotivo e la difficoltà a sentirsi coinvolti nelle attività sono caratteristiche comuni della depressione. Anche la sensazione di irrealtà o di disconnessione può essere presente in uno stato ansioso o depressivo, ed è un fenomeno noto come derealizzazione. Quando si è molto in ansia, si tende a iperanalizzare ogni sensazione corporea e mentale, aumentando ancora di più la paura che ci sia qualcosa di grave. Tuttavia, la diagnosi di schizofrenia non si basa solo sulla presenza di sintomi negativi come quelli che sta descrivendo. Questa condizione richiede la presenza di sintomi positivi, come allucinazioni o deliri, che nel suo caso non sembrano esserci. Inoltre, nella schizofrenia i sintomi non compaiono improvvisamente nel giro di due settimane, ma si sviluppano in modo più graduale e strutturato nel tempo. Il fatto che lei sia così consapevole delle sue sensazioni e che le analizzi con attenzione è un elemento che di solito non è tipico della schizofrenia, ma più spesso di uno stato ansioso o depressivo. Il timore di avere allucinazioni, senza però averne mai avute, suggerisce che l’ansia stia amplificando le sue preoccupazioni. È come se la sua mente fosse in allerta costante, alla ricerca di segnali che possano confermare le sue paure. Questo circolo vizioso può portare a un aumento del panico e a una maggiore focalizzazione su ogni piccola sensazione, rendendo il tutto ancora più spaventoso. La cosa più utile in questo momento sarebbe approfondire con uno specialista, che possa aiutarla a comprendere meglio ciò che sta vivendo e darle strumenti per affrontarlo. La terapia cognitivo-comportamentale può essere particolarmente efficace nel ridurre questi pensieri intrusivi e aiutarla a gestire il senso di distacco e di perdita di piacere. Inoltre, se la sua sofferenza è intensa, potrebbe essere utile un supporto farmacologico temporaneo per alleviare i sintomi e aiutarla a ritrovare un po’ di equilibrio. Non è sola in questo. Quello che sta vivendo, per quanto spaventoso, è affrontabile con il giusto aiuto. Cerchi di non isolarsi e di non lasciarsi sopraffare dalla paura. È un momento difficile, ma con il supporto adeguato può superarlo. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Salve a tutti.
Non so sinceramente se questa è più una richiesta d'aiuto o un mero sfogo, anche perchè di aiuto ormai, me ne aspetto ben poco.
Alla veneranda età di quasi 37 anni, mi sono resa conto di quanto non sia riuscita ad ottenere praticamente nulla dalla vita, nulla di ciò che mi ero prefissata. Un buon lavoro, che mi permettesse di vivere con dignità, una casa, una famiglia, dei figli, la presenza certa di alcune persone che ahimè sono sparite. Mi sono sposata 3 anni fa, e nonostante le grosse differenze con mio marito, abbiamo raggiunto un equilibrio, anche se spesso non sono sicura se ci rendiamo davvero felici a vicenda. Non so bene da dove iniziare sinceramente e so che sto scrivendo roba sconfusionata.
In sintesi. Abbiamo fatto i salti mortali, non ci siamo concessi vizi, se non il gelato artigianale in estate, una volta a settimana. Non ci siamo concessi il lusso di un figlio. Cosa che è pesata tantissimo a me, piuttosto che a lui(non ha mai manifestato una forte voglia di paternità, per il mondo attuale e per le responsabilità che comporta). Tutt'ora quando ci penso sento un nodo che si stringe in gola. Piano piano, stavamo mettendo via piccoli risparmi per poterci concedere almeno la sicurezza di una casa, quando arriva la sprangata. A settembre dobbiamo abbandonare la nostra attuale casa, essendo in locazione. Vivendo nell'Alto Garda la situazione case è diventata insostenibile per i residenti. Avere una casa decente in cui vivere senza spostarsi troppo e rimanere isolati, comporta spendere oltre i 250 k. Somma che ovviamente, anche accendendo un mutuo non riusciremo mai ad avere. Quindi cosa ci toccherà fare? Cosa dovrò fare? Di nuovo, mollare tutto e rinunciare. Accontentarmi della prima casa che capita, iniziare a fare sacrifici per una soluzione che non mi soddisfa e sentirmi giudicata perchè nel mio piccolo non voglio trasferirmi in un piccolo paese che non è dotato di supermercato, dove per forza di cosa ci si sposta in auto(non guido) o se non mi va bene una casa dove non abbia un minimo di balconi. Ho pensato di tutto. Anche di informarmi come funzionano alcune piattaforme "osé" per così dire.
Avrei voluto sfogarmi con mia sorella. Ma lei è sparita dalla mia vita, quando ha scelto di vivere col suo attuale compagno. Il mio solo mettere in dubbio la loro relazione a causa della forte differenza d'età (lui ora 56 lei 30), ha portato, da parte sua, a mancare al giorno più importante della mia vita il mio matrimonio e poi a sparire definitivamente. Eravamo forse come due migliori amiche. E' stato così, improvviso come un fulmine a ciel sereno. Anche nel suo caso, non ci è voluto molto a capire quali fossero le priorità. Scontato dire che non me lo sarei mai aspettata, soprattutto dopo che il suo lui, da buon narcisista quale è, ha fatto in modo che approvasse solo persone che accettassero lui in primis, altrimenti da li, il mettere in dubbio la relazione e quindi l'amore di lei. Ho passato un brutto anno, piangevo quasi ogni giorno. Fatalità dopo qualche mese un'altra bella doccia fresca; la scomparsa della mia migliore amica. Forse fa un po' ridere, stile romanzo rosa.
Complici dall'epoca delle superiori, conosciute per caso, passato insieme una vita. Siamo andate avanti a distanza per anni dopo esserci trasferite. Difficilmente qualcuno mi capiva così.
Col tempo però capivo quanto le nostre priorità fossero diverse. Io che facevo i salti mortali per vederla almeno una volta l'anno (ci separano 350 km soltanto) e lei, che per passare a trovarmi mi diceva quanto sarebbe stato impossibile con i bambini piccoli. I bimbi sono cresciuti, ma poi è subentrato i mal d'auto. Il mal d'auto però stranamente finiva in zona Gardaland. Stranamente non c'era nemmeno per ritornare a in Emilia dopo essersi trasferita in Svizzera. Aveva bisogno di ritornare lì, questa la sua "giustifica". E la mia stupida vocina interiore a sottolineare quanto invece non avesse il minimo interesse o sentisse il minimo bisogno nel vedere me. Il mio matrimonio non è stato opzionale, troppi soldi per aereo e hotel, perchè muoversi da soli per la propria migliore amica? Per una sorella che ha sempre criticato, con cui non ha rapporto, non ha fatto una piega a dover fare un viaggio anche di 5 ore, in vista della laurea, però ecco, la sua migliore amica in tutto ciò non era da mettere in conto. Ma nonostante tutto sono stata sempre comprensiva, ho cercato di dare delle spiegazioni senza per forza dover pensare male, finchè poi non si è iscritta all'università e da lì i rapporti si sono definitivamente chiusi in un modo che forse è veramente impossibile recuperare, ma che al momento attualmente probabilmente non ha nemmeno senso provarci. Dal sentirci ogni giorno, siamo passate a una volta a settimana, da una volta a settimana, a una al mese, per poi non sentirci più. Le motivazioni erano sempre quelle. Troppo studio, gli impegni familiari. E nel mentre dentro di me una vocina diceva, che ormai siamo talmente social e dipendenti dalla tecnologia, che anche durante un viaggio i treno o mentre si è in bagno, ci si può mandare un vocale o un messaggio. Probabilmente non era il poco tempo, ma ormai il poco interesse. Non ero più interessante. Sono diventata noiosa?
Ed è così che un altro pilastro della mia vita, un muro che pensavo fosse portante è crollato. Non so se ho sofferto più questa mancanza o quella di mia sorella.
Adesso sono qui che penso. Mi restano i miei genitori, mio marito. Non sono soddisfatta di nulla della mia vita, non riesco a fare nulla, se non subire gli eventi. Le poche amicizie sono sparite. Allora penso e dico. Perchè lottare ancora? Perchè affannarsi tanto se alla fine si sarà sempre infelici? La salute non va bene, sono epilettica, ansiosa e soffro di lipedema che mi porta nel cronico a diventare un mostro. Se non sto a dieta ferrea e faccio tanto sport, il mio grasso esplode. Fatalità, non mi posso allenare per un forte dolore alla spalla, che va avanti da due anni e che nessuno specialista riesce a risolvere.
A livello economico non viviamo bene; socialmente idem.
Non potremo farci una famiglia nostra visto che la rata del mutuo sarà talmente alta da dover fare la spesa con la calcolatrice.
Da settembre non avrò una casa e nonostante abbia chiesto a chiunque, istituzioni in primis, per noi, non c'è niente se non metterci un cappio al collo grazie alla collaborazione degli strozzini legalizzati. Passare così il resto della mia vita?
Sinceramente l'unico pensiero valido che mi faccia vedere la luce infondo al tunnel? Mettere fine a tutto. Ci sono giorni , che diventano sempre più frequenti, dove mi pento di aver rotto per sbaglio la boccetta di benzodiazepine.
Buongiorno, innanzitutto, voglio dirle che il dolore e la frustrazione che sta provando sono reali e validi. È chiaro che sta attraversando un periodo di grande sofferenza, fatto di delusioni, perdite e un senso di impotenza di fronte agli eventi della vita. E capisco quanto possa sembrare difficile, in questo momento, trovare un motivo per continuare a lottare. Quando tutto sembra crollare, quando le relazioni che pensavamo solide si sgretolano, quando le difficoltà economiche si sommano ai problemi di salute, è naturale sentirsi schiacciati dal peso di tutto questo. Il suo malessere, però, non significa che non ci sia una via d’uscita. Il fatto che lei abbia scritto questo messaggio, che abbia voluto condividere il suo dolore, è già un segnale che, in fondo, una parte di lei desidera ancora trovare un senso, una possibilità diversa da quella di arrendersi. Le difficoltà che ha elencato sono tante e complesse, e sarebbe ingiusto da parte mia semplificarle con frasi di circostanza. Non è debole per sentire questo dolore, non è "sbagliata" per vivere questa disperazione. Ma voglio dirle che la sofferenza, per quanto profonda, non è una condanna permanente. Il suo senso di fallimento nasce dal confronto con aspettative che si era posta e con il timore di non aver raggiunto ciò che desiderava. Ma la vita, a volte, ci mette di fronte a percorsi diversi da quelli che avevamo immaginato. Questo non significa che lei non abbia valore o che non possa trovare una strada che la faccia stare meglio. Mi colpisce molto il modo in cui parla delle relazioni che ha perso: sua sorella, la sua migliore amica. Sembrano ferite ancora aperte, che hanno lasciato un vuoto emotivo difficile da colmare. Il dolore della perdita di legami così importanti è qualcosa di profondo, ma non significa che sia destinata a rimanere sola. Le relazioni cambiano, le persone si allontanano, ma questo non significa che nella sua vita non possano entrare altre persone che possano offrirle affetto e comprensione. Vorrei anche soffermarmi su un punto cruciale: i pensieri di voler mettere fine a tutto. So quanto possano sembrare reali e razionali in momenti come questi, ma voglio che sappia che non è sola e che esistono aiuti concreti. Parlare con qualcuno, che sia un professionista o una persona di fiducia, è fondamentale. Forse ha già un supporto psicologico, o forse potrebbe pensare di cercarlo. Anche il solo fatto di esprimere queste emozioni può fare la differenza. Il buio in cui si sente intrappolata ora non è la sua unica possibilità. Le chiedo di considerare l’idea di concedersi un aiuto, di non affrontare tutto questo da sola. Anche se ora può sembrare impossibile, ci sono modi per alleviare questo dolore, per trovare nuove direzioni, per riscoprire che la sua vita ha valore, anche se ora fatica a vederlo. Se sente il bisogno di un supporto immediato, ci sono servizi di emergenza e numeri di ascolto a cui può rivolgersi. Non è un segno di debolezza chiedere aiuto, anzi, è un atto di grande forza. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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